Nei giorni 19, 20 e 21 ottobre 2023, presso l’Università di Cagliari si svolgerà il
XXVI Convegno Internazionale di O&L
Gli argomenti che sono stati scelti per le varie sezioni in cui si articolerà il convegno sono i seguenti:
Nomi e memoria
Ogni Nome Proprio può configurarsi in un testo letterario come portatore di memoria, di luoghi e di persone, sia che esso appartenga alla realtà o all’immaginazione, sia che sia frutto della creazione originale di un autore o funga piuttosto da vettore di intertestualità e di agnizioni di lettura. In casi più specifici, del resto, l’evocazione di alcuni Nomi ha l’effetto più diretto di sbloccare, nel personaggio o nell’autore stesso, un patrimonio memoriale rimosso e segreto, fornendo il decisivo déclic per il suo recupero. Archetipo di tale tipologia, largamente presente nella narrativa del Novecento (vengono alla mente La misteriosa fiamma della regina Loana di Eco o Conversazione in Sicilia di Vittorini), Marcel Proust, con il suo Noms de Pays: le Nom.
Nomi e traduzione
Il tema è pressoché onnipresente in ogni edizione del convegno e ha alimentato negli anni un filone a sé stante di studi di interesse onomastico, specie per iniziativa peculiare di studiosi di letterature straniere e segnatamente di traduttologia. La proposta vale dunque come stimolo a concentrarsi nuovamente sull’argomento allo scopo di fornire un aggiornato status quaestionis, sia sul piano teorico sia su quello di casi specifici, anche relativamente a tipologie particolari di traduzione onomastica. Le analisi potranno ad esempio approfondire le modalità del passaggio del Nome Proprio da una lingua all’altra (tanto ‘in verticale’, cioè da lingue classiche a moderne, quanto ‘in orizzontale’, cioè tra lingue vive, per assumere la canonica distinzione di Folena), o anche focalizzarsi, in base alle specifiche competenze di ogni studioso, sulle forme e le funzioni assunte dal Nome nella lingua d’arrivo o, viceversa, in quella di partenza.
Altri Nomi Propri: non solo Nomi di persona e di luogo
Se antroponimi e toponimi hanno fatto la parte del leone nelle indagini di onomastica letteraria dell’ultimo quarantennio, non di rado l’attenzione degli studiosi ha focalizzato anche altre tipologie onomastiche, più defilate ma altrettanto interessanti. Materia d’indagine può ad esempio essere l’analisi dei titoli intesi come onimi, o dei crononimi di ogni tipo, costituiti principalmente da riferimenti a quelle date puntuali che assumono valore evenemenziale, da alcuni studiosi etichettate come emeronimi (valga l’esempio corrente dell’Undici settembre o, per coniugare tale tipologia con quella dei titoli, del Nineteen Eighty-Four orwelliano o ancora del Quatrevingt-treize di Hugo). Lo stesso dicasi per gli odonimi (come dimenticare la Via Merulana del romanzo gaddiano?), e per numerose altre categorie onomastiche. A condizione che l’analisi sappia individuare una reale significatività e qualche funzionalità narrativa, tenendosi lontana dal rischio di proporre rassegne di tipologie onomastiche puramente nomenclatorie e descrittive.
Nominare e proteggere
Il tema si propone di indagare il complesso rapporto che intercorre spesso tra la denominazione e la censura (o anche l’autocensura). Una tematica che può essere intesa fondamentalmente in due modi: si può cambiare un nome per proteggere un’identità quando si fa riferimento a fatti più o meno reali, attinenti ad es. alla vita privata di chi scrive (come nel Mephisto di Klaus Mann – anche se dietro la maschera di Hendrick Höfgens non fu difficile individuare il cognato dell’autore, l’attore Gustaf Gründgens), oppure, in periodi in cui la libertà di stampa è limitata, stravolgere le denominazioni o cambiarle, o addirittura sottrarle come personaggio alla trama stessa, per evitare che possano evocare fatti o persone invisi a un regime (nelle traduzioni dei romanzi di Agatha Christie la censura fascista cambiò la nazionalità dei criminali, che non doveva essere italiana: nel Poirot sul Nilo del ’39, ad es., Guido Richetti fu sostituito dallo svizzero Guido Reyvillon).
Come ogni anno una sezione verrà dedicata alla
Onomastica letteraria regionale.
Coloro che intendano partecipare al Convegno o che vogliano proporre un loro articolo alla redazione della rivista «il Nome nel testo»
sono pregati di inviare a Donatella Bremer (donatella.bremer@unipi.it)
entro e non oltre il 30 giugno 2023
un abstract, non generico, ma sufficientemente indicativo (ca. una pagina) del loro contributo. Si prega di allegare anche un breve curriculum.
La lunghezza degli articoli da sottoporre al processo di revisione (peer review) per un’eventuale pubblicazione nella rivista «il Nome nel testo» non dovrà superare le 15 cartelle.
Per ulteriori informazioni rivolgersi anche a
- Giorgio Sale, giosale@uniss.it